Come Eliminare i Tarli del Legno Senza Pesticidi | Ekonore

Come eliminare i tarli del legno in modo naturale?

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I tarli sono insetti “xilofagi”. Cosa significa? Semplice, che “si nutrono di legno”, tanto da mettere in pericolo le strutture della nostra casa, arrivando addirittura a creare gravi danni strutturali. Prima di capire come eliminare i tarli, scopriamo brevemente quante tipologie ne esistono e come distinguerle tra loro.

I TIPI DI TARLI

Esistono molti tipi di tarli, ma quelli con cui abbiamo a che fare solitamente nelle nostre case sono tre:

Tarli anobidi – Sono tarli piccoli (2-3 mm), e di conseguenza quando attaccano il legno dei mobili e delle travi provocano buchi piccoli. Nonostante ciò, causano danni estetici e strutturali rilevanti, oltre ad avere un ciclo di sviluppo molto rapido che gli consente di diffondersi molto rapidamente. L’Anobium può inoltre attaccare l’uomo indirettamente, tramite i parassiti dei tarli, che possono pungere e causare dermatiti e reazioni allergiche.



Tarli lictidi
 – Questi tarli hanno una forma più allungata rispetto agli anobidi e dimensioni davvero minuscole. Nonostante ciò, sono in grado di ridurre letteralmente in polvere le strutture in legno, lasciando intatta solamente la corteccia esterna, la quale però rischia di rompersi al minimo tocco.



Tarli cerambicidi – Questi tarli hanno dimensioni maggiori, arrivano anche a 15-20 mm e scavano gallerie profonde, producendo rumori sgradevoli. Ecco perché uno dei segni della loro presenza è il “gracchiare”. Questo tipo di tarli è uno dei più pericolosi, dato che è difficile accorgersi dell’infestazione e il suo ciclo di vita può durare fino a 17 anni.



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COME CAPIRE SE LA NOSTRA CASA E’ STATA ATTACCATA DAI TARLI?

Spesso le conseguenze di un’infestazione da tarli del legno possono essere confuse. Ci sono alcuni elementi su cui porre particolare attenzione per capire se le nostre travi, i nostri mobili o il nostro parquet sono stati attaccati dai tarli del legno.




1. BUCHI NEL LEGNO E POLVERINA/SEGATURA A TERRA

Durante la loro fase larvale, i tarli scavano gallerie nel legno: alcuni campanelli d’allarme importanti sono i buchi che si formano sulla superficie del legno (i cosiddetti fori di sfarfallamento) e la polverina che troviamo a terra. Questi segnali evidenziano che il tarlo adulto è fuoriuscito dal foro di sfarfallamento. La segatura a terra è una delle tracce più evidenti dell’infestazione di questi xilofagi: la larva del tarlo, infatti, si nutre della parte nobile del legno, ovvero la cellulosa, mentre scarta “il resto”. E la parte scartata rappresenta proprio la segatura che troviamo a terra.

2. OCCHIO AL COLORE… E ALLE ALI!

I tarli sono insetti piccoli e allungati di colore marroncino. Sono in grado di volare, in quanto posseggono le ali. Non sempre però quest’ultime sono visibili, dato che sono racchiuse al di sotto dello scudo dorsale. Ecco perché quando il tarlo “è a riposo” non sono visibili.

3. UN POSSIBILE FASTIDIO PER LE ORECCHIE

Drizzare le orecchie può essere un altro modo per “scovare” la presenza dei tarli del legno, specie di notte, quando gli altri rumori ambientali circostanti sono ridotti al minimo. Questo discorso però vale solo per alcuni tipi di tarli, i cerambicidi (ricordate? Quelli di dimensioni maggiori). Essi possono emettere rumori caratteristici nel momento in cui la larva mangia il legno, una specie di “rosicchiamento ritmico”.

CURIOSITA’: HAI MAI SENTITO PARLARE DI “OROLOGIO DELLA MORTE”?


A proposito di rumori emessi dai tarli, uno dei pericoli maggiori è rappresentato dallo Xestobium rufovillosum, meglio conosciuto come “Grande tarlo” (ha una lunghezza che varia dai 5 agli 8 mm). E’ di colore bruno rossastro e la sua superficie presenta ciuffi irregolari di peli corti giallo-oro. Questo tarlo anobide è conosciuto anche come “orologio della morte”, dato che batte la testa contro le pareti delle gallerie a intervalli regolari.


4. UNO “SCARTO INDESIDERATO”

I tarli lasciano dietro di sé un altro segno, la rosura: si tratta di una classica polverina che si ritrova sotto il legno attaccato. Essa è molto fine e rappresenta un ammasso di piccole feci marroncine. E’ talmente fine da risultare quasi impalpabile al tatto.

5. VIAGGIATORI VOLANTI… E SOLITARI

In un ambiente infestato dai tarli non si noteranno mai questi infestanti volare in gruppi o sciami, ma piuttosto singolarmente. Questo perché sfarfallano dai mobili infestati in cerca di individui di sesso opposto con cui riprodursi.

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APPROFONDIMENTO: IL CICLO DI VITA DEL TARLO

Ciclo vitale dei tarli

Sono quattro gli stadi di sviluppo del tarlo, ovvero uovo, larva, pupa e adulto. Solo la larva si nutre del legno, mentre il tarlo adulto depone l’uovo che in seguito diventerà larva, ricominciando il ciclo.

Il tarlo adulto (una vera e propria farfallina) dopo l’accoppiamento depone le uova in anfratti del legno, e poco dopo muore. Nel giro di poche settimane le uova depositate si schiudono, e le larve che ne fuoriescono iniziano a nutrirsi del legno, scavando gallerie profonde e provocando danni. La fase larvale può durare da alcuni mesi a qualche anno: è la parte più lunga, più silenziosa (tranne nel caso dei tarli cerambicidi), ma anche più dannosa per il legno. Una volta terminata la fase larvale, avviene la metamorfosi in pupa. Quest’ultima dura qualche settimana e il tarlo la sfrutta per tornare in prossimità della superficie per completare il suo sviluppo. Diventato adulto, infatti, questo infestante pratica dei fori sulle superfici del legno (i cosiddetti “fori di sfarfallamento”, per poi fuoriuscire, accoppiarsi e dare inizio a una nuova infestazione.

Ora comprendiamo appieno perché la presenza dei forellini e la segatura rappresenta un campanello d’allarme da non trascurare: essa ci dice a chiare lettere che l’infestazione è in una fase avanzata e si deve intervenire immediatamente. Ed è altrettanto importante che il sistema antitarlo che si sceglie di applicare sia in grado di abbattere questo infestante indipendentemente dal suo stadio vitale. Eliminare gli adulti senza fare altrettanto con le uova, infatti, risolverà ben poco! L’infestazione resterà "viva" e nella stagione successiva avremo di nuovo a che fare con questi spiacevoli insetti.


PASSIAMO ALL’AZIONE! COME ELIMINARE I TARLI DEL LEGNO?



Dopo aver compreso i tipi di tarli con cui possiamo avere a che fare, i segni che ne contraddistinguono la presenza e il loro ciclo vitale, è il momento di capire quali sono le soluzioni più efficaci per eliminarli dalle nostre case e “spezzare” l’infestazione.

Spesso si fa ricorso a tecniche sbrigative, molto economiche o, ancor peggio, prodotti chimici, nella speranza che possano risolvere l’infestazione. In realtà spesso e volentieri queste soluzioni non stroncano definitivamente i tarli del legno, danneggiano il legno o lasciano sostanze residuali tossiche nel nostro ambiente.

Alcuni esempi di trattamenti antitarlo inefficaci sono i prodotti antitarlo liquidi, gli insetticidi utilizzati tramite siringa, le bombolette fumiganti o l’utilizzo di sostanze come petrolio o alcol, dietro le quali non c’è il minimo supporto scientifico che ne possa avvalorare l’efficacia contro i tarli del legno.

DISINFESTAZIONE DA TARLI DEL LEGNO: ECCO LE TECNICHE ANTITARLO NATURALI, NON TOSSICHE E REALMENTE EFFICACI

Per eliminare tarli adulti e larve in maniera efficace, sicura e senza sostanze tossiche è indispensabile ricorrere a esperti del settore, che utilizzando tecniche accurate e testate possano studiare e applicare la soluzione più adatta in base al legno infestato, al tipo e al grado di infestazione.


COME ELIMINARE I TARLI DA MOBILI, SEDIE E TAVOLI?



Il nostro sistema, il più innovativo presente sul mercato, prevede una camera antitarlo con generatori di microonde, costituita da 16 pannelli completamente isolanti. I nostri tecnici provvederanno con rapidità al montaggio direttamente a casa tua e ne gestiranno il funzionamento tramite pannello touch screen. Una volta inseriti i mobili e i manufatti in legno al suo interno, la tecnologia a microonde consente di agire in profondità nel legno, senza tuttavia intaccarlo. Si tratta inoltre di una camera antitarlo a zero emissioni, in grado di salvaguardare la salute delle persone e di non creare alcun disagio né durante né dopo il trattamento. Ad avvenuta disinfestazione, i nostri tecnici potranno verificarne l’efficacia grazie alla telecamera a infrarossi. La camera antitarlo elimina tarli, larve, uova e tutti i parassiti del tarlo come lo scleroderma e il pyemotes. Guarda con i tuoi stessi occhi come funziona!




COME ELIMINARE I TARLI DA TRAVI, SOFFITTI IN LEGNO E PARQUET?

  • Per trattare in maniera efficace e senza pesticidi travi, soffitti in legno e parquet infestati dai tarli, il nostro sistema a microonde localizzato rappresenta la soluzione ideale. In questo caso, il macchinario prevede un braccio estendibile alla fine del quale è posto un irradiatore di calore molecolare, il quale riscalda l’interno del legno senza rovinarlo e senza lasciare scampo, anche in questo caso, a tarli adulti, larve, uova e parassiti del tarlo.
  • Una soluzione alternativa ma ugualmente efficace è il trattamento a raggi infrarossi. Questi ultimi, grazie a speciali pannelli, disidratano i tarli per shock termico. L’elemento trattato (parquet, scale in legno, travi ecc.), viene portato ad alta temperatura: l’onda lunga degli infrarossi trasmette per induzione il calore, molecola dopo molecola, fino a raggiungere l’intero spessore degli elementi sottoposti a trattamento. 




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CURIOSITA' UTILI SUI TARLI... E NON SOLO


I TARLI DEL LEGNO VOLANO?

Si, i tarli del legno possono volare quando raggiungono il loro stato adulto. Ma lo fanno raramente. Questo lo si può dedurre dal fatto che molti corpi di tarli morti hanno le ali completamente chiuse, segno che non hanno mai volato. I tarli possono volare quando la temperatura supera i 17 gradi centigradi e hanno bisogno di un’elevata umidità ambientale per sopravvivere. Dove e perché volano? Volano intorno ai mobili e alle strutture in legno per cercare un/a compagno/a. Il tarlo adulto, infine, non mangia e non scava tunnel nel legno. Il suo unico compito è quello di cercare un partner per accoppiarsi e deporre le uova.


I TARLI DEL LEGNO PUNGONO L'UOMO?

No, i tarli del legno non pungono direttamente l’uomo. Ma lo fanno indirettamente, dato che possono portare con sé alcuni parassiti che si nutrono delle larve dei tarli. Due acari del tarlo diffusi sono lo Scleroderma Domesticum e il Pyemotes Ventricosus: questi acari pungono i tarli, iniettando il veleno. Nell’uomo, invece, la dermatite da acaro del tarlo insorge nel periodo primaverile-estivo: si sviluppa con una reazione allergica pruriginosa e persistente, per lo più su pancia, torace, spalle, braccia, schiena e gambe. Si manifesta solitamente a distanza di 12-24 ore dal momento in cui sono avvenute le punture.

Vuoi saperne di più? Leggi i nostri articoli di approfondimento sulle punture degli acari del tarlo:

Punture Pyemotes
Punture Scleroderma


QUALI SONO GLI ALTRI INFESTANTI DEL LEGNO CHE POSSONO ESSERE CONFUSI CON I TARLI?

Leggi il nostro articolo di approfondimento: TARLI, "TARME DEL LEGNO", TERMITI O FORMICHE CARPENTIERE?





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