Tarli, "tarme del legno", termiti o formiche carpentiere? Facciamo chiarezza
- Visite: 7281
TARLI DEL LEGNO
I tarli sono insetti xilofagi (ovvero che si cibano di legno): si nutrono di polimeri complessi che costituiscono il legno (come la cellulosa e la lignina). Questi infestanti deteriorano il legno e causano notevoli danni a mobili, travi, parquet e non solo. Depositano le loro uova nelle fessurazioni del legno o nei vecchi fori di sfarfallamento. Le loro larve, quando si schiudono, penetrano all’interno scavando gallerie. La fase larvale è la parte più lunga e più dannosa per il legno, nonostante sia quella meno visibile. La larva lavora all’interno del legno per lungo tempo, senza far percepire nulla esternamente, tranne nei casi in cui ci sia un’infestazione da tarli cerambicidi, i quali emettono un “fastidioso rumore”. Al termine della fase larvale avviene la metamorfosi in pupa: in questo periodo il tarlo torna in prossimità della superficie per completare il suo sviluppo. Diventato adulto, pratica dei fori sulle superfici del legno, detti “fori di sfarfallamento. Ecco perché l’individuazione dei forellini e la segatura sono importanti campanelli d’allarme. Il tarlo, inoltre, ha una riproduzione costante nel tempo, perciò se non si interviene nei tempi e nei modi giusti il rischio concreto è quello di vedere aumentare in maniera esponenziale l’infestazione.
A tal proposito, i metodi che contemplano l’utilizzo di pesticidi risultano parziali e inefficaci per l’eliminazione dei tarli del legno, oltre che molto pericolosi per la salute. Ekonore propone al contrario soluzioni naturali e non residuali, che non solo risolvono il problema ma evitano di mettere in pericolo l’ambiente in cui avviene il trattamento.
Scopri come eliminare con sistemi bio i tarli del legno
I TARLI DEL LEGNO ATTACCANO L’UOMO?
No, i tarli del legno non attaccano direttamente l’uomo. Ma lo fanno indirettamente, perché spesso con sé portano in casa degli ospiti indesiderati, ovvero gli acari e i parassiti del tarlo. Hai mai sentito parlare di Scleroderma e Pyemotes? Probabilmente no, ma sei stato punto da uno di questi infestanti sicuramente ne hai "percepito" sulla tua pelle le conseguenze, dato che essi attaccano l’uomo procurando punture molto pruriginose.
Scopri di più sui parassiti dei tarli
LE TARME DEL LEGNO? NON ESISTONO!
Spesso i tarli vengono nominati erroneamente “tarme del legno”. In realtà, le tarme sono infestanti completamente diversi che attaccano i tessuti. La confusione viene generata spesso dal fatto che esse, cibandosi di indumenti, si trovano all’interno di mobili e armadi.
TERMITI DEL LEGNO
Proprio come i tarli del legno, anche le termiti sono xilofagi: anch’esse si nutrono di cellulosa che ricavano dal legno di travi, librerie, mobili e ogni struttura in legno della casa. A differenza di alcuni tipi di tarli (cerambicidi) che producono rumori quando la larva mangia il legno, le termiti non causano alcun tipo di rumore. Inoltre, mentre i tarli producono la classica polverina che si ritrova sotto il legno attaccato, le termiti formato una polvere dai granelli più grossolani e distinguibili al tatto. La termiti del legno vivono nascoste ed escono allo scoperto solo quando sciamano. Ma, a quel punto, è troppo tardi. I danni che questo infestante può causare sono davvero ingenti, anche in termini economici: basti pensare che un dito è in grado di imprimere la propria impronta sul legname svuotato dalle termiti. Ma non solo: anche i cedimenti strutturali e la svalutazione degli immobili dove si riscontra la presenta di termiti sono elementi che rendono l'idea della loro estrema pericolosità.
E LE FORMICHE DEL LEGNO?
Non di rado può capitare di confondere gli effetti dei danni provocati dai tarli del legno da quelli causati dalla Camponotus ligniperda, meglio conosciuta come formica carpentiere. In realtà la sua “modalità di azione” è profondamente diversa da quella dei tarli. Se è vero che anche la formica carpentiere scava gallerie nel legno, a differenza dei tarli non se ne nutre: nel suo caso le gallerie scavate servono solo a creare il nido e i passaggi per produrre vie d’uscita verso altri nidi. La sua attività di scavo può produrre seri danni alle strutture in legno e una sorta di segatura molto fine. Quando attaccano il legno, le formiche lo sgretolano con le loro mandibole. Ecco perché la differenza guardando una trave invasa dalle formiche e una attaccata dai tarli è piuttosto evidente: nei nidi delle formiche del legno i passaggi sono levigati e puliti, privi di frammenti e rosume. Così come per i tarli, però, anche la lotta alle formiche del legno deve essere eseguita da tecnici qualificati con metodi efficaci, non residuali e non tossici. Come quelli proposti da Ekonore.