
Quanto sono pericolosi i pesticidi
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“Il glifosato era stato giudicato dall’IARC, agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, come ‘cancerogeno’ – spiega Francesco Balducci, medico esperto in medicina preventiva e Anti-Aging - Poi su pressioni dell’EDFA, l’organismo per la sicurezza alimentare della Ue, è stato declassato a ‘probabilmente cancerogeno,’ nonostante l’esistenza di studi indipendenti che hanno rivelato la sua pericolosità. Non solo: in una recente dichiarazione dell’EFSA non è stato ritenuto sicuramente interferente ormonale. Ma lo è: è un distruttore del nostro equilibrio ormonale; nelle zone di produzione e di utilizzo massiccio si manifestano problematiche livello ormonale e renale”.
In cosa consistono le problematiche ormonali derivanti dall’assunzione di glifosato?
Abbassa i livelli di testosterone, estrogeni e progesterone. Favorisce la prevalenza estrogenica, sia nell’uomo che nella donna: nell’uomo è devastante, perché si abbassa il livello di testosterone, con rischio di femminilizzazione – perdita di potenza e libido, forma del corpo con mammelle di tipo femminile, problematiche future. Problematiche tanto più gravi quanto colpiscono i bambini. Nella donna, porta a predisposizione al cancro degli organi sessuali: ovaie, utero… Studi dimostrano che anche da noi, per esempio in Trentino e in Veneto nelle zone di produzione intensiva di mele, c’è stato un aumento dei casi di problematiche a livello ormonale. E gli studi indipendenti sono stati messi a tacere da interessi commerciali”.
Patrizia Gentilini, oncologa e componente del comitato scientifico dei Medici per l'Ambiente, ha dichiarato: "Ci sono numerosi dati sperimentali condotti su cellule placentari ed embrionali umane che dimostrano come il glifosato induca necrosi e favorisca la morte cellulare programmata, quindi si tratta di una sostanza genotossica (che danneggia l'informazione genetica all'interno di una cellula, ndr) oltre che cancerogena, non dimenticando che l’erbicida agisce anche come interferente endocrino”.
Come difenderci?
“Se vogliamo mangiare frutta e verdura esente da glifosato dobbiamo mangiare quella biologica certificata ed evitare le aziende - anche quelle più famose - che lo utilizzano in gran copia e i prodotti che vengono da zone di produzione dove persone scafandrate irrorano i terreni di questa sostanza. Bisogna andare in negozi che vendono prodotti biologici sicuri o ortolani che comprano da piccoli produttori locali, da verificare. Possibilmente di persona. Non bisogna fidarsi mai. E nel dubbio scegliere un prodotto meno perfetto all’apparenza: mele brutte, irregolari, per esempio, hanno meno probabilità di essere trattate. Non esigere sempre frutta bellissima, perché la perfezione non è della natura, è una perfezione che si paga in modo salato…”.
Il glifosato non è presente solo in frutta e verdura, ma in molti cibi: pasta, farine e farinacei – soprattutto in quella delle grandi aziende che comprano la maggior parte del grano da Paesi come il Canada, in cui le leggi sono più permissive. Il glifosato si trova anche in carne, latte e derivati: oltre l’85% dei mangimi utilizzati in allevamenti, infatti, sono costituiti da mais, colza, soia per i quali l’erbicida viene abbondantemente usato, accumulandosi nella carne degli animali e nei prodotti derivati di cui poi ci nutriamo.
Carola Traverso Saibante, 2018.
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